28 marzo 1979
Per la prima volta entrai in CSI, un consorzio, mi avevano detto all’ufficio di collocamento. Ed io, giovinetta che di informatica non sapeva nulla, pensavo ad un consorzio agrario. Corso Unione Sovietica 216. Tre scalini e poi delle porte di vetro trasparente che si aprivano automaticamente, dietro le quali apparve un poliziotto con tanto di giubbotto antiproiettile e mitra imbracciato. Caspita, mi ricordo di aver pensato, addirittura un poliziotto in tenuta antisommossa (mio padre era un poliziotto, quindi avevo una certa abitudine alla divisa, meno alle armi così palesemente esposte) a guardia di semi e mangimi… Scoprii immediatamente che non si trattava di quello, ma di hardware, software, banche dati, programmi e “calcolatori”. L’informatica, insomma, che a me, neanche diciottenne, era pressoché sconosciuta.
Ma quel poliziotto stava li perché nella seconda metà dell’anno precedente, il ’78, ci fu un attentato terroristico nella Sala Macchine del CSI, allora Consorzio per il trattamento automatico dell’informazione, effettuato da Prima Linea.
Quelli erano anni duri, i così detti “anni di piombo”. Il sequestro di Aldo Moro ad opera delle delle Brigate Rosse segnò forse l’apice di quella storia che oggi i giovani conoscono poco, ma che per molti di noi è stata una realtà. Come, in quegli anni, la “lotta di classe” per me, giovane militante di nulla, cane sciolto simpatizzante di gruppi extraparlamentari di sinistra, simpatizzante di DP (Democrazia Proletaria), con uno sguardo particolarmente attento alle tematiche etiche e sociali allora portate avanti dai Radicali (divorzio e aborto in primis), fu dirompente dovermi comunque schierare su posizioni che non prevedevano, non dico alcuna sorta di legittimazione, ma neppure permettevano analisi alcuna di argomentazioni che a me parevano comunque evidenti e concrete. Come la “strategia della tensione” da Piazza Fontana - anche se ero piccola, era il 1969, ricordo perfettamente il “suicidio” di Pinelli ingiustamente accusato - passando per le stragi di Piazza della Loggia del 28 maggio 1974 e del treno Italicus del del 4 agosto 1974, fino ad arrivare alla strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980.
Ma, per tornare al mio primo incontro con il Consorzio, dopo il primo impatto non troppo amichevole, che però mi fruttò un’assunzione praticamente immediata (dal giorno dopo ero in segreteria generale, con la mansione di apprendista dattilografa) mi sono messa a cercare di capire dove diamine ero finita, visto che polli e galline non ne vedevo razzolare nei corridoi. E neppure c’erano silos di granaglie. Per fortuna sono sempre stata molto curiosa, per cui ci ho messo poco a capire, non dico tutto sull’informatica, ma almeno quanto bastava per sapere cosa archiviare nel dox (alias faldone) Hardware anziché in quello Software.