Ambiente - Protezione civile

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Anno dopo anno...

Nel 1980 si avvia il progetto per il controllo dell'inquinamento atmosferico su iniziativa della Provincia di Torino (Assessorato all'Ecologia), che può già usufruire delle procedure su bilancio, assistenza, occupazione, registro tumori, inquinamento delle acque e albo degli autotrasportatori.
Nel 1983 in parallelo al progetto sull'inquinamento atmosferico, si studia un servizio meteorologico regionale orientato soprattutto alla protezione civile.
Nel 1985 si realizza un complesso sistema di monitoraggio ambientale finalizzato alla prevenzione delle calamità naturali, alla stima dei rischi correlati e alla produzione di informazioni utili a interventi tempestivi. Alla mostra "Protexpo ‘85", la Regione Piemonte illustra l'attività svolta nel campo della Protezione Civile e i progetti che hanno sede operativa presso il CSI: radar meteorologico, rete meteopluviometrica, rete sismografica, Sala Situazione Rischi Naturali, servizio neve e valanghe.
Nel 1988 su richiesta della Provincia si posizionano 22 stazioni per il rilevamento dell'inquinamento atmosferico. Si elaborano i dati raccolti nell'indagine sulle discariche piemontesi e sulla raccolta rifiuti.
Nel 1989 per la Val Bormida (a rischio per gli scarichi inquinanti dell'ACNA) si presenta il progetto “Marius”, per il monitoraggio di risorse idriche, utenze e scarichi.
Nel 1990 il CSI partecipa allo Sviluppo del Sistema Informativo Nazionale dell'Ambiente e produce una carta della copertura del suolo della pianura piemontese utilizzando dati telerilevati. Entra in funzione il nuovo calcolatore centrale VAX 6410 per il Sistema Informativo Territoriale Ambientale. Si sviluppa il "Monitoraggio dell'area ad alto rischio di crisi ambientale Valle Bormida", componente del Sistema Informativo Risorse Idriche (SIRI) realizzata su finanziamento del Ministero dell'Ambiente.
Nel 1991 il Sistema Informativo Territoriale Ambientale è al lavoro per la localizzazione delle antenne, dopo la riforma del sistema radiotelevisivo (legge Mammì).
Nel 1992 il SITA (Sistema Informativo Territoriale Ambientale) si configura come un sistema di servizi sempre più orizzontale e diffuso, che in questo anno registra come utenti sei diversi Assessorati (Pianificazione territoriale, Viabilità e Trasporti, Ambiente, Agricoltura, Urbanistica, Cultura) e 14 Settori regionali. Altrettanto importanti sono i collegamenti con le realtà locali (Sistemi Informativi Territoriali delle Province di Torino e Vercelli) e nazionali (Autorità di Bacino del Po, Ministero dell'Ambiente).  
Nasce Risorse Idriche s.r.l., Agenzia tecnico-scientifica per la salvaguardia delle risorse idriche di cui il CSI acquisisce una partecipazione.
Nel 1993 si realizza la struttura di base del Sistema Informativo regionale ambientale con monitoraggio su acqua, aria e meteorologia.
Nel 1994 si consolida, si estende nelle sue funzionalità e si diffonde in più settori il prototipo realizzato nel 1993, per l'accesso generalizzato agli archivi della banca dati del Polo Regionale del SINA, presso l'assessorato Ambiente.
Si realizzano due programmi finanziati dal Ministero dell'ambiente; MARIUS e Polo regionale del Sistema Informativo Nazionale dell'Ambiente.
Nel 1995 procedono le attività all'interno del programma Triennale per la Tutela Ambientale 1994/1996, e lo sviluppo dell’attività regionale all'interno del SINA (Sistema Informativo Nazionale Ambientale). 
Nel 1996 viene realizzata su CD-Rom la banca dati giuridico-ambientale e si conclude il progetto “EV5V” sul rischio idrogeologico, condotto su porzioni del Piemonte e della Grecia.
Nel 1997 Si avvia il progetto Atlante per integrare i Sistemi Informativi territoriali e ambientali.
Nel 1998 il CSI intensifica l'assistenza al Settore Meteoidrografico. Con il decreto legislativo 112/98 si costituisce il Servizio Meteorologico Nazionale distribuito, che decentra l’attività di previsione articolandola in servizi metereologici operativi coadiuvati da un Ente tecnico centrale.

Testimonianze e ricordi personali